26/09/2015 - Dislessia e disgrafia. Studio individua nella via semantico-lessicale l’origine di alcuni disturbi

Autore: Redazione

apprendimentoFONTE QS

Un’équipe di ricercatori del Polo friulano dell’Irccs Medea e del Servizio di Neurochirurgia di Udine, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, ha condotto uno studio sulla difficoltà nell’elaborazione delle parole irregolari o contenenti le doppie come espressione di dislessia e disgrafia. Il lavoro, appena pubblicato sulla rivista Cortex, ha voluto testare il modello di lettura e scrittura a due vie, secondo il quale è possibile leggere e scrivere le parole per mezzo di due vie alternative elaborate da parti diverse del cervello: la via lessicale (ventrale), che permette accesso diretto al significato delle parole, e la via fonologica (dorsale), che permette la conversione grafema-fonema o rispettivamente fonema-grafema.

I ricercatori hanno combinato i dati neuropsicologici con le più avanzate tecniche di mapping cerebrale, come la risonanza magnetica funzionale, la ricostruzione di lesioni e la visualizzazione del tensore di diffusione, per studiare i network anatomo-funzionali coinvolti nella lettura e scrittura. Questo approccio multimodale è stato utilizzato su un paziente con una lesione localizzata nel lobo temporale che presentava – sia prima che dopo un intervento neurochirurgico – un deficit estremamente selettivo in lettura e scrittura che riguardava l’elaborazione delle parole irregolari e nella realizzazione delle doppie.
“I nostri risultati enfatizzano l’importanza del fascicolo fronto-occipitale inferiore in lettura e scrittura e offrono una comprensione migliore dei substrati neurologici e funzionali coinvolti nel linguaggio scritto e, in particolare, nell’elaborazione di suoni e lettere che contengono le doppie”, ha commentatp Barbara Tomasino, ricercatrice dell’Irccs Medea.
 

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