19/07/2005 - Professioni e Ordini: 500.000 operatori coinvolti con il Testo unificato

Autore: Redazione

Atteso l'ingresso in Aula per il Testo unificato che prevede l'istituzione degli Ordini e Albi per le Professioni che ne sono sprovviste, un passo avanti per la qualità e la tutela della salute contro l'abusivismo.

 

Si attende da un momento all’altro l’ingresso in Aula al Senato del DDL che prevede l’istituzione di Albi e Ordini Professionali per i 22 profili sanitari dei quali 17 ne sono attualmente privi. In pochissimo tempo infatti, il testo unificato del DDL  (dai quattro originari nn.3236, 1645, 1928, 2159) “Disposizioni in materia di Professioni Sanitarie Infermieristiche, Ostetriche, Riabilitative, Tecnico Sanitarie e della Prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativi Ordini Professionali”,  è stato messo a punto da due relatori di maggioranza e opposizione e con alcuni emendamenti concordati quali la previsione che il titolo universitario abbia valore abilitante alla professione, l’esclusione del fisico medico e del tecnico delle scienze motorie. Soppresso anche l’articolo 7 che prevedeva l’istituzione di alcuni profili di operatore tecnico di sanità veterinaria. Il  DDL prevede una delega al Governo per istituire gli Ordini Professionali per le Professioni Sanitarie Infermieristiche, Ostetriche, Riabilitative, Tecnico Sanitarie Diagnostiche e della Prevenzione. La delega al Governo dovrà prevedere la trasformazione dei Collegi Professionali esistenti in Ordini Professionali, la loro definizione e le modalità in base alla quale sarà possibile costituire un Ordine specifico nell’ipotesi che il numero degli iscritti all’Albo superi le 20.000 unità. L’iscrizione all’Albo sarà obbligatoria anche per i Pubblici dipendenti ed è subordinata al conseguimento del titolo universitario abilitante.Viene inoltre istituita la funzione di coordinamento per chi ha conseguito uno specifico master, saranno infine definite le regole per l’individuazione di nuove professioni sanitarie che potrà avvenire o in sede di recepimento di direttive comunitarie o per iniziativa dello Stato o delle Regioni in considerazione dei fabbisogni connessi con gli obiettivi di salute previsti dai Piani sanitari Nazionale e Regionale.I Professionisti attendono da molto tempo che si dettino le norme ordinistiche  per contrastare prima di tutto la piaga dell’abusivismo professionale che colpisce il diritto alla salute dei cittadini, per fornire garanzie etiche e deontologiche e di qualità professionale per garantire i cittadini sui servizi soprattutto quelli che riguardano la salute.

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