I contenuti della bozza di riforma (quater) allo studio del Ministero della Salute
Il pieno coinvolgimento e la responsabilizzazione dei diversi “attori”, ciascuno con le proprie competenze e specializzazioni, rappresenta senza dubbio un tema centrale per il Sistema Sanitario attuale. La buona organizzazione e l’attiva partecipazione delle Professioni della Salute ai percorsi di diagnosi e terapia hanno avranno sempre maggior rilevanza anche ai fini del progresso delle performance cliniche.E’ necessario un patto consapevole tra le varie professionalità e su più livelli che consenta di condividere e gestire le informazioni, un patto non solo in grado di ridurre i costi, ma anche soprattutto di migliorare giorno dopo giorno l’assistenza. La Clinical Governance è nata come strumento attraverso il quale sono definiti e identificati gli elementi del patto. Associando teoria e pratica, la Clinical Governance integra il controllo economico, la qualità clinica, la comunicazione efficace, l’aggiornamento professionale. Le finalità, i metodi, le strategie sono condivisi, flessibili e adeguati alla realtà di reparto o ambulatoriale; non sono semplicemente imposti dal vertice. Questi gli elementi di cultura della Clinical Governance. La delega sulla Governance che il Ministero della Salute sta mettendo a punto, prevede nella sua prima bozza una maggiore partecipazione delle Regioni alla predisposizione del Livelli Essenziali di Assistenza, l’esclusività di rapporto di lavoro per i Primari, l’obbligo di formazione per i Manager e la massima partecipazione dei cittadini. Avviato così il programma di “ammodernamento” del Servizio Sanitario Nazionale, il Ministero si prepara con la bozza all’incontro con le Regioni e i Sindacati, i contenuti della riforma (quater) sono riassumibili in 22 articoli e almeno una decina di argomenti rilevanti per il pianeta sanitario riassumibili in questo ordine di rilevanza:
- i LEA sono fissati contestualmente al finanziamento del SSN
- il Piano Sanitario Nazionale da triennale diventa quinquennale
- la partecipazione della persona alle scelte assistenziali secondo l’attuazione del Governo Clinico
- le regioni dovranno adottare il Piano Sanitario Regionale pena il commissariamento
- nella ASL e Aziende Ospedaliere nasce il Consiglio di Direzione e il Consiglio delle Professioni Sanitarie, nuove le procedure per la nomina dei Direttori Generali
- Esclusività per Primari, per la loro selezione bandi di concorso
- Requisiti di sicurezza, controlli per le forme assicurative e rischio professionali per le Strutture
- Autonomia gestionale e budget per il Distretto, ingloba le attività per la Salute Mentale
- Dipartimenti come modello ordinario di gestione con natura strutturale per le attività ospedaliere
- Creazione per le strutture sanitarie pubbliche e accreditate della funzione aziendale del Rischio Clinico
- Prevista partecipazione del cittadino a tutto campo, accordo tra Stato-Regioni per impegni e modalità
- ASL e AO assumono la responsabilità civile dei danni causati dal Personale Sanitario potendo esercitare la rivalsa in caso di dolo o colpa
- Regioni e PA istituiscono Camere di Conciliazione per la consulenza gratuita ai pazienti e la gestione delle controversie
- La Salute è titolare dell’istituendo sistema nazionale di valutazione che sarà disciplinato con DM Salute-Economia
- ASSR diventa ANSS Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari opera come consulente per le Regioni e la Salute su Programmazione, ECM, ospita il Centro Nazionale di riferimento per la sicurezza dei pazienti
- Per i Mmg e i Pediatri di libera scelta arrivano le Unità di Assistenza primaria istituite nel dipartimento di cure primarie nel Distretto con almeno 20 medici
- La Formazione dei MMG sarà coordinata dalla Salute per assicurare l’omogeneità nel territorio nazionale
- Sarà creato un sistema nazionale di Linee Guida e Technology assesment da attivare con DM Salute
- Centro trapianti e Centro nazionale sangue acquisiscono autonomia scientifica, amministrativa e contabile
Prima che la riforma si arricchisca di eventuali altri capitoli, vogliamo credere che la riforma che il Ministro Turco si propone di avviare, rilanci la cultura di “sistema” attraverso il quale le organizzazioni del Sistema Sanitario Nazionale sono responsabili del miglioramento continuo della qualità con la valorizzazione della leadership, dell’aggiornamento continuo, della buona pratica professionale, le decisioni basate sulle Evidenze Scientifiche, la prevenzione del rischio, l’audit clinico, la creazione di un sistema centrato sul paziente, l’importanza dei dati clinici.
Per la “via italiana” alla Clinica Governance sarà fondamentale il contributo delle Professioni Sanitarie.