16/09/2008 - Libro Verde e Welfare

Autore: Redazione

Il contributo della Federazione Logopedisti Italiani

Si anima il dibattito tra le Professioni Sanitarie dopo la pubblicazione del Libro Verde da parte del Ministro Sacconi, la Federazione Logopedisti Italiani invia il proprio contributo

venezia Illustre Ministro Sacconi, 

     È già iniziato un nuovo cammino politico nel nostro Paese nel quale l’obiettivo più ampio e meno strumentale della vita organizzativa, è quello del miglioramento del  “ben-essere” dei Cittadini e della realizzazione del bene comune, obiettivo di cui si dibatte da tempo  da chi si preoccupa di migliorare la qualità dei servizi sanitari e la soddisfazione dei pazienti.     Lo stimolante confronto di idee avvenuto all’indomani dell’edizione del Libro Verde sul Welfare, offre un’attenta riflessione per le Professioni Sanitarie che contribuiscono, con le proprie conoscenze, competenze e qualità, a dar vita al sistema complesso della Salute in tutto il territorio nazionale.    La stessa costituzione del Ministero del Welfare assume il “cambiamento” come Mission, portando al suo interno molti concetti che andranno sicuramente esplicitati e che, come ci auguriamo, coinvolgeranno, in modo diverso, i vari “attori” del sistema, stimolandoli a mettersi in gioco.    Per questi principi ed in rispetto ai diritti del cittadino per la tutela della sua salute, si è reso necessario operare un salto di qualità anche nell’attività di rappresentanza e di impegno da parte delle Associazioni Professionali.  La Federazione Logopedisti Italiani che rappresento fin dal 2003, aderisce culturalmente al ruolo innovativo di chi deve rappresentare le Professioni della Salute in questo nuovo quadro, assumendo il ruolo di “terzietà”.   Le nostra Associazione assume nuovi impegni come “garante” di un miglioramento continuo della qualità, della politica della Formazione e della sua aderenza agli standard europei e internazionali, promuovendo una nuova cultura della responsabilità e del giusto riconoscimento dell’eccellenza professionale nel campo della riabilitazione.La nota vicenda della scaduta delega della Legge 43/2006 per la regolamentazione in Ordini delle Professioni Sanitarie offre a tutti  numerosi spunti di riflessione. La prima  spetta ai   politici usciti dalla scena, alla grave posizione assunta in tema di politica delle Professioni Sanitarie dimostratasi miope nel comprendere come questo ultimo tassello legislativo, si dovesse inserire nella loro evoluzione, nei termini della loro autonomia e conseguente responsabilità. Il mandato parlava chiaro: tutelare i Cittadini rispetto  a qualità e appropriatezza delle cure contro ogni forma di abusivismo individuando nei nuovi Ordini, gli organismi ausiliari dello Stato, garanti e custodi dei valori di etica e deontologia professionale. Paradossalmente, la mancata approvazione di una delle poche Leggi bipartisan come la 43/06, ci ha turbato più come cittadini che come professionisti, ci ha fatto sentire fragili in assenza di tutela rispetto a veti della politica e delle potenti lobby, ci ha fatto sentire l’anello più debole di tutta la vicenda che rimane comunque ancora insoluta.   Tra i diritti civili e sociali che devono essere garantiti dalla  nostra Costituzione su tutto il territorio nazionale rientra quello della salute individuale e della collettività, il diritto a stare bene, ad accedere con facilità ad un servizio o ad una prestazione, a ricevere cure appropriate ed efficaci, ad essere inseriti in un sistema equo e di qualità.    Consideriamo altrettanto importante, dare centralità al cittadino, sostenitore del sistema, promuovendo e ristabilendo il valore di un nuovo rapporto professionista/utente che miri ad  atteggiamenti più maturi e meno paternalistici di caring, investendo su una maggiore informazione, capacità di scelta, possibilità di controllo degli stessi.    In questo contesto ogni Professione è impegnata con uguale dignità, in un concetto sempre più attuale in cui al centro non c’è una malattia, ma una persona, sana o malata, di cui bisogna tutelare la salute.  L’ agire del nuovo Professionista, presuppone che  debba possedere conoscenze specifiche, teoriche ed esperienziali, con le quali saper prendere decisioni e che le realizzi in modo competente ed efficace.

  A tale scopo è stato necessario garantire tali determinanti:  

  • Ambiti normativi Professionali definiti
  • Formazione universitaria
  • Formazione Continua in Medicina ECM
  • Etica
  • Deontologia
  • Autonomia e conseguente Responsabilità 

  La nuova formazione comporta l’incontro con nuove discipline e l’acquisizione di nuove abilità  ma soprattutto una nuova competenza nel campo della ricerca  e della medicina basata sulle evidenze scientifiche.  Diversamente, il compito delle Istituzioni e delle forze politiche, che ambiscono a governare il  Paese, dovrebbe essere quello di dare regole certe e condivise, agire per il bene della collettività, garantire le risorse economiche, rendere il sistema sempre più credibile per rinsaldare il patto fiduciario fra cittadini e professionisti sanitari, individuando gli strumenti di garanzia per la qualità dell’esercizio professionale contro ogni forma di inappropriatezza e abusivismo, apprezziamo infatti il Suo passaggio che cita gli Ordini Professionali quali “garanti” di tali requisiti.Tuttavia, l’immagine di un sistema salute in un’ottica di Welfare, che sappia recepire queste nuove sfide per la costruzione di nuovi modelli organizzativi e culturali rischia di essere gravemente appannata poiché tali garanzie  non sono istituite per tutte le Professioni. Come cittadini e professionisti al futuro Governo e al Suo dicastero, auguriamo una nuova stagione politica, che sviluppi una cultura della responsabilità, di coraggio e di coerenza, che sappia distinguere e giudicare i veri interessi corporativi rispetto al bene collettivo, che sappia rinunciare all’unica politica del consenso. Per questi e altri valori, la Federazione Logopedisti Italiani continuerà il suo operato anche nel futuro assieme  a chi sceglierà di fare politica per il bene comune. 

Confidiamo di incontrarLa quanto prima e perciò Le chiediamo un incontro, nell’ottica di una maggiore sinergia istituzionale tra le risorse appartenenti a tale Sistema del quale ci sentiamo orgogliosamente parte. 

 

                                                            Dott.ssa Tiziana Rossetto

                                          Presidente Federazione Logopedisti Italiani FLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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