La Commissione Salute al lavoro sulla bozza, il punto con Regioni e Sottosegretario Welfare
Aprono i lavori per il nuovo Patto per la Salute, infatti su mandato delle Regioni, inizia il confronto con i Sottosegretari al Welfare sulle questioni in sospeso. Per quanto riguarda la questione dei LEA, fermo restando che dovranno essere parte integrante del nuovo Patto, si sono conclusi i lavori che riguardano la diagnostica per immagini, e della diagnostica di laboratorio. Ancora aperta la questione sull’assistenza protesica, il tavolo gestito dal Welfare, dovrà poi essere trasferito per le decisioni finali alla Conferenza Stato-.Regioni. Non c’è nessun documento condiviso invece, tra Governo e Regioni sulle liste d’attesa, anche se considerato argomento prioritario. Sarà avviato un ulteriore tavolo per il Piano nazionale per la Prevenzione, rispetto ad un precedente indice snello previsto tempo fa, dalle Regioni in una loro versione, il Sottosegretario Fazio ha ritenuto necessario porre una modifica. Le modifiche consistono in ulteriori dettagli ai vari argomenti presi in considerazione, dividendo la Prevenzione in tre livelli:
1) prevenzione primaria nei confronti della popolazione generale
2) prevenzione secondaria nei confronti della popolazione a rischio
3) prevenzione terziaria nei confronti della popolazione affetta da patologie
Nella prevenzione primaria rientrano la promozione della salute alla nascita, la corretta alimentazione, l’attività fisica, i problemi dell’alcol e abusi di sostanze, mentre in quella secondaria i tumori, le patologie cardiovascolari, le malattie respiratorie e quelle osteoarticolari. Nella prevenzione terziaria la riabilitazione, la non autosufficienza e i problemi legati all’età. Altro tavolo di lavoro sarà avviato su quattro argomenti: terapia del dolore, medicina penitenziaria, biobanche, sport e medicina. Le Regioni in questo caso hanno detto che le risorse economiche per tali obiettivi fanno parte del fondo sanitario e quindi rientrano nelle verifiche di corrispondenza tra i LEA e la loro realizzazione a livello locale, quindi in questo caso si parla di LEA e non di un modo per ampliarli, rimangono comunque quattro punti per il Piano Sanitario Nazionale.