16 Ottobre 2010, si celebra la giornata nazionale dell’Afasia, la FLI sostiene l’AITA Associazione impegnata per la diffusione delle buone pratiche per la riabilitazione degli afasici. Le Linee Guida della FLI per l'appropriatezza e la qualità professionale.
Quando si parla di disabilità si intende e si parla di una varietà di situazioni molto ampia, dal modello medico, in cui la disabiltà è percepita come conseguenza diretta di un problema (malattia o trauma) che riguarda la salute del singolo e la risposta è la cura medica sotto forma di trattamento sanitario individuale o al cambiamento di comportamenti, e al modello sociale in cui la disabilità è percepita come problema creato dalla società e una questione di completa integrazione degli individui nella società. La collettività è responsabile di azioni sociali di cambiamento per permettere alle persone disabili di partecipare a tutti gli aspetti della vita in comune.Questi due modelli si devono integrare nel lavoro con le persone disabili arricchiti dalla dimensione umana. Il primo passo per la co-costruzione di un progetto con la persona afasica è l’osservazione, poi si passa al processo valutativo o diagnostico per poi giungere alla descrizione dello stato di salute della persona per passare, successivamente, alla fase di progettazione dell’intervento che deve tener conto dei bisogni del soggetto. Il logopedista è la figura che accompagna con professionalità e competenze specifiche la persona afasica in questo progetto facilitando il cambiamento agendo sulle abilità della persona attraverso le sue capacità relazionali di empatia, rispetto e accettazione dell’altro, con il comune scopo di ottenere la migliore performance comunicativa attivando le risorse presenti conservate. Il logopedista sempre di più è chiamato a stabilire la validità metodologica dei suoi atti professionali e attraverso le appropriate tecniche e strategie deve essere in grado di promuovere il cambiamento nel senso di miglioramento dell’efficacia dei comportamenti sanitari. scientifica e che qualificano se attuate la qualità dell’intervento con la persona afasica
(GRADO A): Nei pazienti afasici post-stroke E’ INDICATO il coinvolgimento di un logopedista
(GRADO B): Nelle afasie post-stroke E’ INDICATO un trattamento precoce.
(GRADO B): Terapie linguistiche e cognitive SONO INDICATE nella riabilitazione dei disturbi del linguaggio in fase post-acuta in seguito a stroke dell’emisfero sinistro.
(GRADO B): All’interno del progetto riabilitativo individualizzato, in presenza di afasia E’ INDICATO il coinvolgimento del team interprofessionale per minimizzare la disabilità, favorire la comunicazione e assicurare un outcome funzionale specifico e globale ottimale
(GRADO B): E’ INDICATO monitorare periodicamente l’adesione al programma riabilitativo e gli outcomes globali e specifici quali indicatori di sicura efficacia, efficienza e sostenibilità sociale.
(GRADO B): E’ INDICATO correlare la durata del trattamento alla verifica di efficacia attraverso la programmazione di un attento monitoraggio degli outcomes
(GRADO B): Terapie di gruppo SONO INDICATE in associazione a terapia individuale nelle afasie croniche
(GRADO C): Terapie di gruppo condotte dal logopedista SONO INDICATE per migliorare la funzione e la comunicazione funzionale, per ridurre l’impatto psicosociale negativo e per migliorare il benessere psicologico di familiari e care givers.
(GRADO B): Nella presa in carico logopedica E’ INDICATO assicurarsi la motivazione e la costante collaborazione del paziente e dei familiari come requisiti imprescindibili, stipulando un “contratto” ideale di alleanza terapeutica nel quale tutte le parti coinvolte garantiscano il loro impegno
GRADO B): E’ indicato il coinvolgimento dei familiari allo scopo di raggiungere gli obiettivi identificati, promuovere la generalizzazione di strategie apprese, di favorire la comunicazione in ambito naturale e il reinserimento socio-familiare
(GRADO B): E’ INDICATO il counselling formativo e informativo rivolto ai familiari/care givers per ridurre lo stress psicologico e il carico emotivo correlato al carico assistenziale.
Da queste ultime raccomandazioni appare chiaramente il ruolo determinante della famiglia che deve essere informata, coinvolta e formata per ottenere il massimo del recupero possibile della persona afasica. L’afasia , compromettendo la possibilità di comunicare con gli altri attraverso la parola, influenza necessariamente le relazioni in ambito familiare, lavorativo e sociale. L’adattamento alla malattia è un processo complesso che implica la messa in gioco delle risorse del paziente, ma anche l’appoggio ed il sostegno della famiglia e dell’ambiente lavorativo e sociale per modificare, insieme alla persona afasica, le modalità di comunicazione, utilizzando anche altri canali,oltre la comunicazione verbale ( mimica-gestuale).
Logopedisti Gruppo Interesse Specifico AFASIA FLI,
per informazioni info@fli.it – www.fli.it