Nei giorni 13/14/15 giugno si è svolto a Palermo il Convegno Nazionale GIRN 2024, “La NeuroRiabilitazione degli esiti di danno al SNC: tra tradizione e innovazione tecnologica”.
Ringraziamo GIRN che in quanto associazione patrocinante ci ha offerto la partecipazione all’intero evento ad una iscritta individuata dal referente regionale.
Queste le sue considerazioni:
Il Convegno Nazionale GIRN ha rappresentato un’invitante occasione per i Professionisti che si occupano già o vogliono avvicinarsi all’affascinante mondo della neuroriabilitazione della persona con danno acquisito al SNC.
Il Gruppo Interprofessionale di Riabilitazione Neuropsicologica, infatti, ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato: partire dalla trattazione dei modelli NeuroRiabilitativi tradizionali per giungere, con il susseguirsi di interventi di Professionisti che da tutta la Penisola contribuiscono da decenni all’innovazione della riabilitazione, alla giornata di Workshop durante la quale si è potuto discutere, in una forma di dialogo alla pari, su quattro interessanti casi clinici.
Il fil rouge che ha guidato i relatori nella scelta delle trattazioni e i partecipanti nei dibattiti subito successivi ad ogni intervento, è stato la figura del caregiver: il suo sé all’interno della relazione d’aiuto, nonché il suo potenziale riabilitativo per la persona con danno cerebrale acquisito. Ad essere messo in luce è quanto la sua voce, la sua partecipazione alla terapia, oltre che la conservazione delle conoscenze della persona di cui prendersi cura, siano, di fatto, elementi capaci di influenzare in modo
scientificamente significativo la responsività della Persona con GCA o con patologia neurodegenerativa, costituendo un patrimonio di risorse fondamentale, dal momento della valutazione al perseguimento degli obiettivi riabilitativi.
Variegate e sempre più promettenti, poi, le opportunità tecnologiche, robotiche, di BCI, tDCS, TDM descritte, alle quali è importante richiamare anche l’attenzione del logopedista al fine di garantire, quando possibile, un approccio riabilitativo che integri la tradizione all’innovazione, oltre che la condivisione di un linguaggio comune tra tutte le figure dell’equipe interprofessionale.
Il dialogo con chi riporta le proprie esperienze sotto una luce così competente non può che scuotere nel professionista il bisogno di ricerca. Nuovi quesiti aspettano quindi dati, analisi, confronti e risposte.
Con la certezza che FLI continuerà ad alimentare, sostenere e far fiorire nuove frontiere della riabilitazione logopedica, ringrazio FLI e GIRN per l’importante opportunità di crescita.