Convegno FLITRIVENETO febbraio 2011 “Implicazioni etiche nella presa in carico logopedica nelle gravi malattie degenerative.

Convegno FEDERAZIONE LOGOPEDISTI TRIVENETO febbraio 2011

“IMPLICAZIONI ETICHE NELLA PRESA IN CARICO LOGOPEDICA NELLE GRAVI MALATTIE DEGENERATIVE”

 

La realtà sociale italiana sta subendo un importante mutamento nell’ambito della popolazione; la prospettiva di durata di vita si è allungata sia per la POPOLAZIONE ANZIANA che per tutte quelle PERSONE AFFETTE DA MALATTIE CRONICHE E DISABILITANTI e si pongono nuovi quesiti circa la qualità di vita.

In queste categorie di persone le problematiche prevalenti dal punto di vista sanitario riguardano la DEGENERAZIONE DI ALCUNE FUNZIONI SUPERIORI come quella cognitiva e quella linguistico-comunicativa: sono soggetti che hanno difficoltà logiche, di memoria, di orientamento spazio-temporale, di comportamento e non per ultimo appunto difficoltà comunicative. Purtroppo a questa pervasività del disturbo si aggiunge un’involuzione progressiva che rende criticamente compromessa l’autonomia della persona ma anche della famiglia di appartenenza.

La FAMIGLIA spesso è provata e disorientata e deve riorganizzare il proprio assetto in funzione dei bisogni del proprio caro. E’ fondamentale in questa condizione la presenza di operatori che diano indicazioni appropriate per la gestione della persona malata nella quotidianità e che in questo modo orienti opportunamente le proprie risposte.

Il Logopedista che si occupa del profilo comunicativo-linguistico sa bene che queste problematiche per essere trattate richiedono competenze complesse e un aggiornamento continuo. Sa bene anche che la COMUNICAZIONE è certamente un mezzo potente per offrire opportunità di interazione sociali e un miglioramento della QUALITA’ DELLA VITA.

Il logopedista quindi si attiva per individuare, assieme agli altri professionisti coinvolti nel processo di cura,  risorse e strumenti comunicativi (anche alternativi) che consentano al malato di ESPRIMERE I PROPRI BISOGNI in quanto persona nella sua unicità BIO-PSICO-SOCIALE. E’ il modo migliore per restituire DIGNITA’ alla persona e per limitare l’isolamento a cui diversamente sarebbe costretta. Nella definizione del programma riabilitativo logopedico, l’obiettivo della UMANIZZAZIONE DELLA CURA diventa così un obiettivo privilegiato. Al Logopedista però spetta anche di valutare e scegliere l’approccio che più si adatta a quel paziente e che soprattutto sia il frutto di EVIDENZE scientifiche perchè solo in questo modo l’indirizzo logopedico potrà definirsi  APPROPRIATO, cioè efficiente ed efficace..

Questo è il panorama socio-sanitario che ha determinato la scelta della Federazione Logopedisti Triveneto di organizzare il convegno di oggi, con l’auspicio che questo rappresenti un’occasione di avvicinarsi alla tematica dell’ETICA in una patologia in cui a volte i confini tra l’esistenza e la sopravvivenza determinano nuovi obiettivi e nuovi quesiti anche riabilitativi. 

Convegno TRIV Verona 11 febbraio 2011

     

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