23/09/2011 - SCUOLA, A BOLOGNA OLTRE 618 INTERVENTI DELL’AUSILI

Autore: Redazione

COMPUTER, TASTIERE SPECIALI, SOFTWARE E SINTETIZZATORI VOCALI.

(DIRE – Notiziario Sanita’) Roma, 22 set. – A. e F. non parlano, ma grazie a un supporto con un’uscita vocale hanno potuto partecipare, insieme ai loro compagni di classe, alla recita finale dell’anno scolastico con un ruolo molto piu’ attivo di quanto non potessero fare prima. G.

ha problemi di dislessia. In classe utilizza un Pc per seguire le lezioni. Grazie alla Legge Stanca (4/2004), che contiene disposizioni per favorire l’accesso delle persone disabili agli strumenti informatici, ha potuto avere a disposizione sul computer in formato digitale i testi didattici che utilizzano i suoi compagni, con la possibilita’ di consultarli e di intervenire sui libri proprio come fanno gli altri. Sono solo due esempi di come gli ausili tecnologici possono contribuire a migliorare l’integrazione e la partecipazione degli studenti disabili alle attivita’ scolastiche, e anche a quelle extrascolastiche (come nel caso della recita). Gli ausili utilizzati in entrambi i casi sono stati proposti dal Centro ausili tecnologici (Cat), un servizio dell’Ausl di Bologna, gestito in convenzione con l’Aias, che opera come servizio di primo e secondo livello (sia in risposta all’utente finale che come consulente dei servizi territoriali). “Da noi arrivano persone da tutta Italia – spiega Claudio Bitelli, responsabile area ausili – Nel 2010 abbiamo avuto 2.203 accessi di cui circa il 70% provenienti da Bologna e provincia”. Ma come funziona il servizio? Il Cat si occupa soprattutto di problematiche legate a disabilita’ motorie e multiple con interventi mirati alla proposta di ausili tecnologici in ambito scolastico, domestico, sociale e lavorativo. “Il centro fa una valutazione degli ausili tecnologici, ovvero una sorta di diagnosi e prognosi della persona e del contesto in cui vive – spiega Brunella Stefanelli che fa parte del team del Cat – sia prima che dopo la proposta degli ausili per verificare che, ad esempio, la postazione in classe sia idonea o che il Pc sia correttamente posizionato sul banco”. La valutazione e’ finalizzata alla proposta di un ausilio all’interno di un progetto personalizzato in collaborazione con i servizi che hanno in carico il caso. Oltre alle valutazioni (618 nel 2010 di cui il 50% in eta’ scolare, da 0 a 18 anni), il Cat effettua consulenze a operatori (726 nel 2010 di cui il 24% nella scuola), supporto ovvero gli interventi educativi, le personalizzazioni tecniche e l’addestramento all’uso degli ausili (282 nel 2010 di cui il 40% a scuola) e formazione (22 eventi nel 2010 con il 56% dei partecipanti in ambito educativo). Tastiere speciali o facilitate per chi ha problemi motori o di ritardo mentale, comunicatori vocali, ma anche software per aiutare i bambini che hanno problemi con i numeri, per quelli che hanno disturbi specifici dell’apprendimento, per consentire la lettura attraverso la sintesi vocale e molti altri: chi fornisce questi strumenti agli studenti disabili? Il Cat e’ indipendente da logiche commerciali e le sue valutazioni fanno riferimento all’intero panorama delle possibilita’ tecnologiche presenti sul mercato. “Si tratta di materiali piuttosto costosi che noi non forniamo all’utente, se non in caso di urgenze che non possono essere risolte in altro modo, – spiega Stefanelli – ma diamo indicazioni sui servizi esistenti di prestito o sulla possibilita’ di richiedere finanziamenti per l’acquisto in azienda”. Molti degli ausili sono forniti tramite la rete dei Centri territoriali handicap (Cth) istituiti presso gli uffici scolastici regionali. “C’e’ una lista di attesa ma non e’ molto lunga – continua Stefanelli – e si sta creando anche un database a livello regionale per fare in modo che un ausilio una volta smesso possa essere riciclato e riutilizzato da altre persone”.

Oltre al Cat in Emilia-Romagna dal 2000 esiste il Centro regionale ausili (Cra), servizio gestito dall’Ausl in convenzione con Aias. Nel 2010 il Cra ha avuto 3.303 accessi (di cui il 50% provenienti da Bologna e provincia), di cui 366 valutazioni (31% in eta’ scolare), 957 consulenze a operatori (di cui circa il 7,5% nella scuola), formazione (23 eventi con il 59% dei partecipanti in ambito educativo).

Da: newsletter Dire Sanità, 22 settembre 2011

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