17/11/2014 - ADHD regione Lombardia

Autore: Redazione

Lombardia 4.200 con Adhd, prevalenza 3,5 per mille
Secondo registro regionale è 15 volte inferiore a media mondiale
(DIRE – Notiziario Minori) Roma, 7 nov. – In Lombardia la prevalenza del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd) è del 3,5 per mille, quindici volte inferiore alla media del 5,3% riportata dalla letteratura mondiale. La conferma arriva dal Registro dell’Adhd della Regione Lombardia, pubblicato sul numero 179 della rivista Ricerca&Pratica. LO STUDIO – La forza e l’unicità di questo studio, secondo Maurizio Bonati, responsabile del Registro regionale dell’Adhd e del dipartimento di Salute pubblica dell’IRCCS Mario Negri di Milano, “sono rappresentate dalle dimensioni: tutta la popolazione di un’intera Regione coinvolta; dalla metodologia applicata: Registro, formazione, informazione; dalla durata nel tempo: il progetto è ancora attivo. Dai dati raccolti dal Registro e da quelli dei database amministrativi sanitari regionali (prescrizioni, ricoveri, visite ambulatoriali) i bambini e adolescenti (5-17 anni) che presentano Adhd in Lombardia risultano essere 4.200, di cui 378 in terapia psicofarmacologica (9%): una prevalenza del disturbo del 3,5 per mille, quindici volte inferiore a quella riportata come media mondiale (5,3%)”.
400 NUOVI CASI OGNI ANNO – I risultati della ricerca “documentano che al 65% dei bambini e adolescenti (5-17 anni) che accedono ai 18 centri regionali di riferimento per l’Adhd della Regione Lombardia per sospetto Adhd- precisa lo studio dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’- viene confermato il disturbo. Corrispondono a circa 400 nuovi casi ogni anno, con un picco attorno agli 8 anni d’età, in maggioranza maschi (2 a 1). In un terzo dei casi era presente familiarità e nella maggioranza dei pazienti almeno un altro disturbo psicopatologico. Solo il 15% ha ricevuto un trattamento psicofarmacologico, mentre la quasi totalità uno psicologico”. CHI VA AI 18 CENTRI REGIONALI HA DISTURBO MEDIO GRAVE CON MAGGIORE COMORBIDITÀ – “Gli utenti che giungono ai 18 centri regionali di riferimento sono solo quei pazienti che hanno un disturbo medio-grave, con maggiore comorbidità- dice Antonella Costantino, presidente della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e responsabile dell’Unità operativa di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Uonpia ) della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano- mentre i casi lievi e che non necessitano di trattamento psicofarmacologico sono gestiti direttamente dalle altre 14 Uonpia regionali. Tuttavia, anche stimando di triplicare la prevalenza per includere i casi lievi, i pazienti con Adhd in Regione Lombardia sarebbero comunque molto pochi rispetto all’atteso”.

CON REGISTRO REGIONALE MIGLIORAMENTI IN PRATICA CLINICA – “La sopravvalutazione della patologia può concorrere a determinare sia l’abuso nella prescrizione di psicofarmaci, sia il ricorso a errate terapie”, ribadisce l’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’. Un rischio evitato dal Registro dell’Adhd della Regione Lombardia, che ha attivato dei “progressivi e significativi miglioramenti nella pratica clinica, garantendo un’efficiente e omogenea qualità delle cure”, aggiunge Edda Zanetti, responsabile della Uonpia dell’azienda ospedaliera Spedali Civili presidio ospedale dei Bambini di Brescia. Secondo la coordinatrice, il progetto “necessiterebbe di essere prorogato per l’Adhd e generalizzato anche ad altri disturbi rilevanti di neuropsichiatria dell’età evolutiva”. IL REGISTRO – Il Registro è stato istituito nel 2011 nell’ambito di uno specifico progetto regionale di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. E’ stato sostenuto dalla direzione generale Salute con la finalità principale di garantire un’adeguata valutazione e terapia dell’Adhd ad ogni bambino e adolescente fin dal sospetto o segnalazione del disturbo. Ha l’obiettivo di stimare la prevalenza della sindrome, definire percorsi diagnostico-terapeutici condivisi, intensificare la formazione e l’aggiornamento degli operatori e informare i cittadini.

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