25/11/2016 - 26 Novembre Giornata Mondiale del Parkinson

Autore: Redazione

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La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa (lo specialista di riferimento è il neurologo) causata dalla progressiva morte delle cellule nervose (neuroni) situate nella cosiddetta sostanza nera, una piccola zona del cervello che, attraverso il neurotrasmettitore dopamina, controlla i movimenti di tutto il corpo. Chi ha il Parkinson, proprio per la progressiva morte dei neuroni, produce sempre meno dopamina, perdendo il controllo del suo corpo. Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti. E’ stato dimostrato che i sintomi iniziano a manifestarsi quando sono andati perduti circa il 50-60% dei neuroni dopaminergici.

Le ultime ipotesi sulle cause della malattia sono di due tipi: ambientali e genetiche.

 Oggi la malattia colpisce circa il 3 per mille della popolazione generale, e circa l’1% di quella sopra i 65 anni. In Italia i malati di Parkinson sono circa 300.000, per lo più maschi (1,5 volte in più), con età d’esordio compresa fra i 59 e i 62 anni. L’età d’esordio del Parkinson si fa sempre più giovane (un paziente su 4 ha meno di 50 anni, il 10% ha meno di 40 anni), per il fatto che la scienza è oggi in grado di porre una diagnosi ai primi sintomi, quando la malattia è ancora in fase precocissima. L’immagine che la malattia riguardi solo le persone anziane non corrisponde più alla realtà

Fra i sintomi che non hanno a che fare con il movimento i più diffusi sono la depressione (più frequente nelle donne e in chi sviluppa il Parkinson prima dei 50 anni) e l’insonnia (soprattutto disturbi del sonno in fase REM); è importante che il medico curante non sottovaluti questi indizi, per quanto banali possano sembrare, soprattutto se non riesce a spiegarli con diagnosi precise. La visita specialistica neurologica, in tutti questi casi, porterà chiarezza.

 Disartria (disturbo del linguaggio), disfagia (difficoltà di deglutizione) e scialorrea (eccessiva produzione di saliva): sono le principali conseguenze della malattia di Parkinson che richiedono un intervento riabilitativo da parte del logopedista, indispensabile affiancato alle cure previste. Intervento complesso e difficile, anche per una oggettiva condizione di difficoltà dovuta a mancanza di strumenti di valutazione condivisi, ma spesso ‘dimenticato’. Una condizione che è colmata grazie alle Linee Guida Italiane per la riabilitazione logopedica del malato di Parkinson. Oltre a mettere a disposizione dei logopedisti direttive precise per la diagnosi, le Linee Guida indicano anche terapie assistenziali e riabilitative basate su evidenze scientifiche che consentono un approccio diversificato alla malattia a seconda della gravità e intensità dei disturbi e forniscono ai medici di riferimento utili indicazioni per l’invio del malato al logopedista alla prima comparsa dei sintomi. Un passo enorme verso il malato che porterà ad un miglioramento radicale della sua qualità di vita. Le nuove indicazioni derivano direttamente dall’esperienza positiva delle Linee Guida olandesi (“Logopedie bij de ziekte van Parkinson”) definite dai logopedisti olandesi (NVLF), tradotte e adottate alle esigenze Italiane.

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