28/11/2020 - 28 novembre 2020 GIORNATA NAZIONALE PARKINSON

Autore: Redazione

parkinson

La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa (lo specialista di riferimento è il neurologo) causata dalla progressiva morte delle cellule nervose (neuroni) situate nella cosiddetta sostanza nera, una piccola zona del cervello che, attraverso il neurotrasmettitore dopamina, controlla i movimenti di tutto il corpo. Chi ha il Parkinson, proprio per la progressiva morte dei neuroni, produce sempre meno dopamina, perdendo il controllo del suo corpo. Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti. E’ stato dimostrato che i sintomi iniziano a manifestarsi quando sono andati perduti circa il 50-60% dei neuroni dopaminergici.

Le ultime ipotesi sulle cause della malattia sono di due tipi: ambientali e genetiche.

La malattia colpisce circa il 3 per mille della popolazione generale, e circa l’1% di quella sopra i 65 anni. In Italia i malati di Parkinson sono circa 300.000, per lo più maschi (1,5 volte in più), con età d’esordio compresa fra i 59 e i 62 anni. L’età d’esordio del Parkinson si fa sempre più giovane (un paziente su 4 ha meno di 50 anni, il 10% ha meno di 40 anni), per il fatto che la scienza è oggi in grado di porre una diagnosi ai primi sintomi, quando la malattia è ancora in fase precocissima. L’immagine che la malattia riguardi solo le persone anziane non corrisponde più alla realtà

Fra i sintomi che non hanno a che fare con il movimento i più diffusi sono la depressione (più frequente nelle donne e in chi sviluppa il Parkinson prima dei 50 anni) e l’insonnia (soprattutto disturbi del sonno in fase REM); è importante che il medico curante non sottovaluti questi indizi, per quanto banali possano sembrare, soprattutto se non riesce a spiegarli con diagnosi precise. La visita specialistica neurologica, in tutti questi casi, porterà chiarezza.

Disartria (disturbo del linguaggio), disfagia (difficoltà di deglutizione) e scialorrea (eccessiva produzione di saliva): sono le principali conseguenze della malattia di Parkinson che richiedono un intervento riabilitativo da parte del logopedista, indispensabile affiancato ad altri percorsi riabilitativi. L’intervento logopedico nei pazienti con difficoltà a deglutire cibi solidi e/o liquidi, è orientato a studiare il tipo e l’entità della disfagia e fornire consigli sulle modalità con cui assumere i cibi (postura da tenere, strategie da adottare come bere a piccoli sorsi, a capo chino ecc), tipologia e consistenza degli alimenti (evitare consistenze miste come riso in brodo, prediligere cibi morbidi e omogenei) o consigli sull’utilizzo di prodotto come addensanti o diluenti degli alimenti.

Un ultimo aspetto da considerare è la possibilità di una riabilitazione cognitiva. Oggi sappiamo che almeno il 25 % dei soggetti con Malattia di Parkinson presenta una compromissione cognitiva che interessa principalmente le funzioni esecutive e che si possono tradurre in un deficit di attenzione, difficoltà nella pianificazione delle azioni, disturbi della “memoria di lavoro” ma anche in difficoltà in ambito mnesico e dell’apprendimento.

La riabilitazione cognitiva ha come obiettivo principale potenziare le funzioni cognitive sfruttando le capacità residue del soggetto e fornire abilità compensative e nuove strategie per risolvere i problemi quotidiani. Gli esercizi che vengono proposti (sia cartacei che computerizzati) hanno dimostrato essere efficaci nel migliorare le abilità visuo-spaziali e visuo-costruttive, l’apprendimento, la memoria e più in generale le funzioni esecutive.

Linee Guida Italiane per la riabilitazione logopedica del malato di Parkinson, oltre a mettere a disposizione dei logopedisti direttive precise per la diagnosi, indicano anche terapie assistenziali e riabilitative basate su evidenze scientifiche che consentono un approccio diversificato alla malattia a seconda della gravità e intensità dei disturbi e forniscono ai medici di riferimento utili indicazioni per l’invio del malato al logopedista alla prima comparsa dei sintomi. Un passo enorme verso il malato che porterà ad un miglioramento radicale della sua qualità di vita. Le indicazioni derivano direttamente dall’esperienza positiva delle Linee Guida olandesi (“Logopedie bij de ziekte van Parkinson”), definite dai logopedisti olandesi (NVLF) e tradotte e adottate alle esigenze Italiane, hanno rappresentato fin dalla loro pubblicazione, un importante contributo disciplinare Evidence-Based, per l’efficacia della Logopedia in ambito della malattia di Parkinson. Anche nel nostro Paese, grazie all’opera di traduzione e contributo degli Autori, possiamo contare su un ulteriore tassello a sostegno della pratica clinica, dell’efficacia riabilitativa e della professionalità del Logopedista che opera in sinergia all’interno di un Team, dove al centro dell’interesse di tutti vi è la Persona con i propri bisogni di Salute.

 

Per approfondimenti, indicazioni a pazienti e caregiver è consultabile il sito della Fondazione Limpe https://www.fondazionelimpe.it/

105 queries in 0.834 seconds.