Nei giorni 24 e 25 maggio si è svolto a Torino il Convegno Nazionale AITO 2024.
Ringraziamo AITO che ci ha dato la possibilità di presentare un contributo, a cura della collega Federica Lucia Galli, inserito all’interno della sessione FAD dal titolo “Lavoro ed equipe, il contributo dei professionisti che ruotano per la “vocational rehabilitation” in cui abbiamo parlato del ruolo del logopedista come professionista coinvolto nel lavoro in equipe.
In quanto associazione patrocinante, siamo stati inoltre invitati a partecipare all’intero evento, in modalità online, opportunità che abbiamo offerto a tre studenti del terzo anno del Corso di Laurea in Logopedia, che si sono dimostrati disponibili ed interessati all’evento.
Queste le loro considerazioni:
L’incontro è stato interessante perché abbiamo potuto approfondire la conoscenza del profilo professionale del Terapista occupazionale; professionista con cui il Logopedista si può trovare a collaborare per la gestione comune della persona che sta dietro la malattia, una persona che non finisce con una diagnosi, ma che con essa deve imparare a vivere. Questo significa dover imparare a gestire in modalità diverse tutte le quotidianità della vita, senza lasciare che la malattia diventi “l’oggetto principale”.
In questo evento si è concentrata l’attenzione sulla persona in qualità di lavoratore o potenziale lavoratore piuttosto che sulla sua disabilità.
Le misure di accomodamento attuate dalla Terapia occupazionale, definite dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, risultano molto utili anche per il contributo al lavoro del logopedista. Il contributo del TO è importante per conoscere il modo migliore in cui rendere l’ambiente e quindi anche il setting terapeutico più idoneo e agevole possibile.
Nel recupero delle competenze necessarie per la ripresa dell’attività lavorativa stessa, il focus deve essere non solo sul setting vero e proprio lavorativo ma anche, in generale, sul contesto lavorativo, il quale può essere deficitario non solo relativamente all’accessibilità, ma anche nei rapporti con gli altri fino ad arrivare al concetto più moderno di “accomodamento ragionevole”, sia in ambito sanitario sia all’interno delle aziende parlando così di “ergonomia fisica”, senza però trascurare la poco conosciuta “ergonomia cognitiva”: indispensabile per rendere il paziente quanto più autonomo, attivo e integrato nella trama sociale.
In quanto disciplina riabilitativa il TO trova naturale il lavoro in equipe con altri professionisti sanitari tra i quali quella del logopedista, condividendo un obiettivo comune: rendere protagonisti le competenze ed il potenziale del paziente (da spendere in ambito sociale e lavorativo) e non la sua disabilità.
In quanto studentesse del terzo anno del CdL in logopedia abbiamo trovato particolarmente arricchente la partecipazione a questo corso, un valore aggiunto al nostro percorso universitario, di cui ringraziamo FLI che ci ha proposto e AITO che ci ha accolto.