13/11/2017 - Relazione Osservatorio sui Consumi Privati in Sanità (OCPS) della School of management della SDA Bocconi: come spendono le famiglie nelle Regioni?

Autore: Redazione

ITALIA SALVADANAI RISPARMIO RISPARMISi richiama ciclicamente l’attenzione sul divario presente tra i sistemi sanitari regionali, sia in termini di performance che in termini di spesa pro capite, pubblica e privata. Ma se in passato era opinione diffusa che a pagare sempre più di tasca propria fossero i cittadini delle Regioni dove la sanità era peggio gestita e dove peggiore era l’opinione della popolazione sui servizi erogati (come a compensare le mancanze del sistema pubblico), oggi emerge che a tirare fuori più soldi dal proprio portafoglio sono invece i cittadini delle Regioni con i servizi sanitari più efficienti, come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

A rilevarlo è una ricerca svolta dall’Osservatorio sui Consumi Privati in Sanità (OCPS) della School of management della SDA Bocconi, in collaborazione con il Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo. La ricerca, che sarà presentata ufficialmente il 13 novembre in occasione di un convegno in programma a Milano ma che siamo in grado di anticipare in anteprima, ha messo a confronto i dati di spesa pro capite degli assistiti del Fondo (200 mila iscritti, 188 milioni di euro di prestazioni sanitarie annue intermediate).
Dai dati emerge che la spesa sanitaria out of pocket nel 2016 ha raggiunto quota 39,453 miliardi di euro. Di questi, 21,3 miliardi se ne vanno in servizi (tra cui spicca la spesa per le cure odontoiatriche, circa 9 miliardi, e per le prestazioni ambulatoriali, circa 7 miliardi), mentre i restanti 8,1 miliardi sono spesi in beni (la parte più rilevante è data dai farmaci in senso stretto, per 8,4 miliardi). Ma ci sono ben 5,2 miliardi se ne vanno in prodotti omeopatici, erboristici, integratori e simili, con un ulteriore quota di 3,4 miliardi spese per attrezzature e apparecchi terapeutici (occhiali e lenti a contatto correttivi, protesi uditive, riparazione e noleggio attrezzature).
In pratica, l’86% dei 39,4 miliardi che gli italiani tirano fuori di tasca propria è riconducibile a servizi ambulatoriali e beni. All’assistenza ospedaliera in regime ordinario e day hospital per cura e riabilitazione e assistenza a lungo termine (RSA, ecc.) spetta, invece, il 13,1% della spesa totale out of pocket.
L’86% della spesa sanitaria out of pocket delle famiglie italiane è per servizi ambulatoriali e beni (cure dentistiche, analisi ed esami, prestazioni professionali come quelle erogate dagli infermieri, dai fisioterapisti o dagli psicologi, ma anche farmaci e presidi vari, dai cerotti agli occhiali). Il restante 13,1% riguarda l’assistenza ospedaliera o a lungo termine. A spendere di più sono i cittadini di Valle d’Aosta (media pro capite 859 euro), Lombardia (752), Trentino A.A. (736), Veneto (674) ed Emilia Romagna (652). In coda Campania (303), Calabria (363), Sardegna (368) e Sicilia (404).
 
Fonte QS
convegno in programma a Milano ma che siamo in grado di anticipare in anteprima, ha messo a confronto i dati di spesa pro capite degli assistiti del Fondo (200 mila iscritti, 188 milioni di euro di prestazioni sanitarie annue intermediate).

Dai dati emerge che la spesa sanitaria out of pocket nel 2016 ha raggiunto quota 39,453 miliardi di euro. Di questi, 21,3 miliardi se ne vanno in servizi (tra cui spicca la spesa per le cure odontoiatriche, circa 9 miliardi, e per le prestazioni ambulatoriali, circa 7 miliardi), mentre i restanti 8,1 miliardi sono spesi in beni (la parte più rilevante è data dai farmaci in senso stretto, per 8,4 miliardi). Ma ci sono ben 5,2 miliardi se ne vanno in prodotti omeopatici, erboristici, integratori e simili, con un ulteriore quota di 3,4 miliardi spese per attrezzature e apparecchi terapeutici (occhiali e lenti a contatto correttivi, protesi uditive, riparazione e noleggio attrezzature).

In pratica, l’86% dei 39,4 miliardi che gli italiani tirano fuori di tasca propria è riconducibile a servizi ambulatoriali e beni. All’assistenza ospedaliera in regime ordinario e day hospital per cura e riabilitazione e assistenza a lungo termine (RSA, ecc.) spetta, invece, il 13,1% della spesa totale out of pocket.

L’86% della spesa sanitaria out of pocket delle famiglie italiane è per servizi ambulatoriali e beni (cure dentistiche, analisi ed esami, prestazioni professionali come quelle erogate dagli infermieri, dai fisioterapisti o dagli psicologi, ma anche farmaci e presidi vari, dai cerotti agli occhiali). Il restante 13,1% riguarda l’assistenza ospedaliera o a lungo termine. A spendere di più sono i cittadini di Valle d’Aosta (media pro capite 859 euro), Lombardia (752), Trentino A.A. (736), Veneto (674) ed Emilia Romagna (652). In coda Campania (303), Calabria (363), Sardegna (368) e Sicilia (404).

 

Fonte QS


SPESA SANITARIA FAMIGLIE
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