La Cassazione annulla il Decreto Ministeriale Sirchia del 31/05/04, quali saranno ora i criteri per definire le Società Scientifiche e le Associazioni Tecnico Scientifiche nel progetto ECM ?
In attesa che il Governo e le Regioni decidano il futuro dell'Educazione Continua in Medicina, la Cassazione ha annullato il Decreto Ministeriale Sirchia che nel 2004 istituiva una serie di regole principi irrinunciabili volti a definire i principali attori della Formazione nel progetto ECM: Società Scientifiche e Associazioni Tecnico Scientifiche. Tale fatto, si inserisce in un momento di assoluta mancanza di linee guida rispetto quello che dovrà essere l'ECM. Mantenere nel tempo le proprie conoscenze scientifiche è un diritto/dovere dei Professionisti della Salute, per la qualità delle cure e la tutela della salute del cittadino. Di seguito riportiamo la nostra lettera inviata al Ministro Turco e alla Commissione Nazionale ECM:
22/10/06
Pregiatissimo Ministro della Salute Sen. Livia Turco
Ai membri Commissione Nazionale ECM
Ai membri della Commissione DM Sirchia
Illustre Ministro,
l’applicabilità dei sistemi di Qualità, le conoscenze e la ricerca in Sanità sono ormai il campo d’interesse non solo nazionale ma europeo, 30 milioni di persone che si spostano da un Paese all’altro con l’esigenza di servizi comparabili.
La crescente pressione in tutti i Paesi sviluppati per migliorare la qualità dei Servizi Sanitari e la soddisfazione dei pazienti ha aperto un ampio dibattito su quali siano i sistemi idonei a valutare e migliorare la qualità in medicina.
Tuttavia è sempre più evidente che i processi di certificazione/accreditamento delle strutture non possono essere disgiunti dall’accreditamento/formazione continua dei Professionisti.
La centralità del processo di Formazione Continua e dell’aggiornamento professionale è stata recepita dai fautori della Clinical Governance che hanno voluto riconoscere come elemento-chiave del sistema una cultura che valorizzi il contributo che questo gioca ai fini del miglioramento continuo della qualità.
Il progetto ECM in Italia offre sicuramente molte opportunità e va valutato come un evento di eccezionale portata che può veramente migliorare la qualità dell’assistenza nel nostro Paese.
Il progetto ECM rappresenta una sfida per i singoli professionisti, per gli organismi e le associazioni che li rappresentano, primi fra tutti le Società Scientifiche e gli Organismi Professionali.
La recente sentenza della Corte di Cassazione di annullamento del DM Sirchia del 31/05/04 sul riconoscimento delle Società Scientifiche e Associazioni Tecnico-Scientifiche, rende la situazione della Formazione e degli organismi competenti a svolgerla in Italia ancora più sconcertante.
Non intendiamo entrare in merito alla decisione della Corte sul decreto, lo stesso DM è stato da parte nostra, oggetto di attenta rilettura e successiva rilevazione di criticità, con la sua cassazione, vogliamo denunciare la totale assenza di una politica sulla Formazione che, in questo momento, ha bisogno di regole e principi determinati dallo Stato “irrinunciabili”, validi per il territorio nazionale, per l’accreditamento degli organismi preposti ad attuarla, come appunto le Società Scientifiche e le Associazioni Tecnico Scientifiche e la determinazione dei conflitti di interesse.
. Parte di questi criteri indispensabili, sono stati individuati, oltre che dal DM stesso, da linee guida di Società Scientifiche non solo nazionali, ma anche europee e da altri organismi professionali e sono così riassunti:
· Presenza di bilancio preventivo e consuntivo
· Criteri democratici di eleggibilità, elenco documentato di Soci iscritti
· Dichiarata mission di perseguire attività di formazione in particolare rispetto al progetto di Educazione Continua in Medicina, attività di ricerca
· Presenza di un organismo responsabile della Formazione
· Promozione di ricerche scientifiche finalizzate, elaborazione di linee guida,
· Pertinenza e rilevanza scientifica per la disciplina in oggetto
· Rapporti di collaborazione con altre Società Scientifiche internazionali
La mancata attuazione della Legge 43 sugli Ordini come “garanti” della qualità del professionista, l’ assenza del nuovo Piano Nazionale ECM e ora dei criteri e “principi irrinunciabili” per gli statuti di chi deve svolgere la Formazione, il Sistema Salute, rende la situazione.molto preoccupante per la tutela e la garanzia della salute.
Si rischia ancora una volta, di perdere un’occasione unica per dimostrare di essere realmente all’altezza dei compiti che un moderno Sistema Sanitario richiede: garantire ai professionisti che siano e rimangano, realmente competenti e possano esercitare la professione nel modo più qualificato possibile.
In particolare, vengono a mancare non solo i principi che devono possedere le Società Scientifiche e le Associazioni Tecnico Scientifiche, ma anche il ruolo che devono avere con gli Ordini, Collegi e Associazioni Professionali.
La responsabilità della Formazione Continua in Medicina è, e non può essere altrimenti, una responsabilità condivisa fra i singoli professionisti ed il Sistema Sanitario Nazionale.
Riaffermando questa condivisione, si riafferma la responsabilità dei singoli professionisti di garantire qualità ed eccellenza all’assistenza praticata ed erogata al singolo cittadino ed all’intera comunità.
Siamo disponibili ad un confronto chiedendo che sia data priorità a questi temi che riguardano non solo i Professionisti, ma soprattutto i cittadini ed il loro bene più prezioso che ci affidano quotidianamente: la salute.
In attesa, porgiamo distinti saluti
Dott.ssa Tiziana Rossetto
Dottt.ssa Marialice Boldi
Dott. Secondo Barbera
Membri Commissione DM 31/05/04