26/09/2007 - Ordini: si riparte da Agosto 2006, incrocio confuso con Direttiva CE

Autore: Redazione

Approavata oggi al Senato la proroga della Legge 43 fino a Marzo 2008, nel contempo a rischio il riconoscimento della Formazione di qualità per la maggiornaza delle Professioni Sanitarie rispetto ad un recepimento di una Direttiva CE.

finestre bologna Oggi l’Assemblea del Senato ha approvato il DDL 1645, con la relazione di Paola Binetti. Si chiude l'ultima fase dell' iter che entro il 4 marzo 2008 deve portare alla istituzione di Ordini e Albi per le 22 professioni sanitarie, secondo la legge 43 / 2006.
La scadenza per il Ministro della Salute e per il Governo a predisporre i relativi decreti applicativi è il 4 marzo 2008. Riparte l’impegno delle Istituzioni e delle Professioni a garantire soluzioni idonee per la tutela della salute e contro l’ inappropriatezza e abuso professionale che solo un organismo come l’Ordine, garante dei doveri di una Professione che ha a che fare con la Salute sancita costituzionalmente può vantare. Nel contempo, da alcuni giorni è in discussione al Senato lo schema di Decreto Legislativo, n. 134, per il “Recepimento della Direttiva 2005/36/36 ai fini del riconoscimento delle qualifiche professionali”. Giovedì 20 la Commissione Igiene e Sanità  ha constato che nel testo non si fa alcun riferimento a 20 delle 22 professioni normate dall’Italia ai sensi del Decreto Legislativo 502/1992. I senatori Giuseppe Caforio (IdV) e AntonioTomassini (FI) hanno quindi chiesto l’avvio di specifica audizione con le professioni, che sono state immediatamente convocate martedì 25, a rappresentarle il collega Angelo Mastrillo. All’avvio dell’audizione i rappresentanti delle professioni hanno manifestato apprezzamento al Presidente della Commissione, Ignazio Marino, per avere percepito immediatamente l’importanza della problematica. Hanno quindi evidenziato l’incompletezza della documentazione, rispetto a cui le Professioni si erano già espresse due anni fa con la nota trasmessa il 21 aprile 2005 al Ministero della Salute nell’ambito dell’ Osservatorio delle Professioni Sanitarie presso il Ministero dell’Università. Il mancato inserimento di tutte le 22 professioni nel contesto della direttiva CE determina di fatto una preoccupante omissione su cui la Commissione del Senato avrebbe preso atto, riservandosi di valutare la situazione in tempi brevi a causa delle imminenti scadenze. E’ certo che il casuale passaggio della direttiva 36 CE al Senato ha messo a nudo ancora una volta che la mancata regolamentazione di tutte le 22 professioni sanitarie determina conseguenti ripercussioni negative sia a livello nazionale che in ambito europeo in termini di garanzia del diritto alla salute del cittadino. E’ paradossale peraltro che tale omissione riguardi proprio l’Italia, che è fra i pochi paesi all’avanguardia su un sistema formativo triennale universitario, post scuola secondaria superiore. Un sistema formativo avviato a regime dal 1996, che vede circa 25 mila studenti ogni anno su 22 professioni, con 489 corsi e 800 sedi attivate da 41 Università.

Le Professioni sanitarie, in particolare le 17 non regolamentate, fra cui ad esempio Tecnico di Laboratorio, Fisioterapista, Logopedista, Dietista, Igienista Dentale, Tecnico Ortopedico, Tecnico di Neurofisiopatologia e altre, hanno espresso grande preoccupazione e hanno chiesto che venga al più presto avviata l’integrazione a livello europeo.

 

 

 

 

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