14/01/2014 - OMS: rapporto sulla Salute mondiale 2013

Autore: Redazione

universalitàPubblicata la sintesi su QS, la Ricerca per la copertura sanitaria universale.

Tra i punti principali e strategici indicati dall’OMS per perseguire gli obiettivi del “Piano d’azione globale dell’OMS per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2013-2020″. vi è il diritto ad accedere a piani di interventi di Cura e Riabilitazione garantiti da tutti i Paesi sulla base delle prove di Efficacia.

In sintesi i principali punti:

1) Diritti umani: godere del più alto livello di salute raggiungibile deve essere  riconosciuto come uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano, senza distinzione di razza, colore, genere, lingua, religione, opinioni politiche o di altra natura, origine nazionale o sociale, censo, nascita o altra condizione, secondo quanto enunciato nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

2) Approccio basato sull’equità: È necessario riconoscere che le disuguaglianze nel carico delle malattie non trasmissibili sono influenzate dai determinanti sociali della salute: intervenire su tali determinanti, sia per quanto riguarda i gruppi vulnerabili che per l’insieme della popolazione, è essenziale per ridurre il carico complessivo delle malattie non trasmissibili e per creare società inclusive, eque, produttive dal punto di vista economico e sane.

3) Azione nazionale e cooperazione e solidarietà internazionale: è necessario riconoscere il ruolo fondamentale e la responsabilità primaria dei governi nel accogliere la sfida delle malattie non trasmissibili, insieme all’importante ruolo svolto dalla cooperazione internazionale nell’assistere gli Stati Membri, a complemento degli sforzi nazionali.

4) Azione multisettoriale: si deve riconoscere che un’efficace prevenzione e controllo delle malattie non trasmissibili richiede leadership, coinvolgimento coordinato di stakeholder diversi e azioni multisettoriali per la salute, sia a livello governativo che di una vasta gamma di attori; il coinvolgimento e le azioni predette dovrebbero attuare approcci basati sulla salute in tutte le politiche e sull’insieme del governo in settori quali la salute, l’agricoltura, la comunicazione, l’istruzione, l’occupazione, l’energia, l’ambiente, le finanze, gli alimenti, gli affari esteri, le condizioni abitative, la giustizia e la sicurezza, la legislazione, il welfare sociale, lo sviluppo sociale ed economico, gli sport, la fiscalità e il reddito, il commercio e l’industria, i trasporti, la pianificazione urbanistica e gli affari giovanili, nonché i partenariati con organismi della società
civile e del settore privato competenti in materia.

5) Approccio basato sull’intero corso dell’esistenza  Le opportunità di prevenzione e controllo delle malattie non trasmissibili si presentano a diversi stadi dell’esistenza; spesso sono gli interventi attuati nel periodo iniziale della vita ad offrire le migliori possibilità di successo per la prevenzione primaria. Le politiche, i piani e i servizi per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili devono prendere in considerazione le necessità sanitarie e sociali a tutti gli stadi dell’esistenza, iniziando dalla salute materna, in particolare l’assistenza preconcezionale, prenatale e postnatale, la nutrizione materna e la riduzione dell’esposizione ambientale ai fattori di rischio, per continuare poi con appropriate pratiche di nutrizione neonatale, inclusa la promozione dell’allattamento al seno, e con la promozione della salute dei bambini, degli adolescenti e dei giovani, per finire con la promozione di una vita lavorativa sana, l’invecchiamento sano e l’assistenza alle persone affette da malattie non
trasmissibili nel periodo finale della vita.

6) Empowerment degli individui e delle comunità: sono necessari l’empowerment e il coinvolgimento degli individui e delle comunità nelle attività per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, quali la sensibilizzazione, l’elaborazione di politiche, la programmazione, la legislazione, la fornitura di servizi, l’istruzione e la formazione, il monitoraggio, la ricerca e la valutazione.

7) Strategie basate sulle evidenze scientifiche: le strategie e le pratiche per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili devono basarsi sulle evidenze scientifiche e/o sulle buone pratiche, il rapporto costi-efficacia, l’accessibilità economica e i principi di sanità pubblica, tenuto conto delle considerazioni di carattere culturale.

8) Copertura sanitaria universale (Universal Health Coverage): ogni persona dovrebbe avere accesso, senza discriminazioni, a un insieme di prestazioni stabilito a livello nazionale, comprendente i servizi sanitari di base necessari in termini di promozione, prevenzione, cura, riabilitazione e cure palliative, nonché farmaci e strumenti diagnostici essenziali, sicuri, economicamente accessibili, efficaci e di qualità. Al contempo, è necessario garantire che il ricorso a tali servizi non esponga gli utilizzatori a
difficoltà finanziarie, con particolare riguardo ai poveri e alle popolazioni che vivono in situazioni di vulnerabilità.

9) Gestione dei conflitti di interesse reali, percepiti o potenziali: per contrastare efficacemente le malattie non trasmissibili è necessario coinvolgere molteplici attori, sia statali che non statali, tra i quali la società civile, il mondo accademico, l’industria, le organizzazioni non governative e le associazioni professionali. Le politiche di sanità pubblica per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili devono essere protette da influenze indebite esercitate da gruppi d’interesse di
qualsiasi tipo. È necessario che i conflitti di interesse, siano essi reali, percepiti o potenziali, vengano riconosciuti e gestiti.

OMS RAPPORTO SULLA SALUTE MONDIALE 2013.php
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